Thescelosaurus neglectus Gilmore, 1913

(Da: it.wikipedia.org)
Phylum: Chordata Haeckel, 1874
Subphylum: Vertebrata Cuvier, 1812
Classe: Dinosauria Owen, 1841
Ordine: Ornithischia Seeley, 1888
Famiglia: Thescelosauridae Sternberg, 1937
Genere: Thescelosaurus Gilmore, 1913
Specie e sottospecie
Il genere annovera attualmente le seguenti specie: Thescelosaurus garbanii Morris, 1976 - Thescelosaurus assiniboiensis Brown, Boyd & Russell,, 2011.
Descrizione
Era un erbivoro corpulento, con becco e coda rigida. Era bipede e aveva mani corte a cinque dita. Questo dinosauro, benché sia stato uno degli ultimi ad apparire, è anche insolitamente primitivo. Di dimensioni medie (lungo circa 3,5 metri), è conosciuto attraverso alcuni scheletri parziali che permettono di ricostruire un animale dalle zampe posteriori possenti, la testa piccola e dotata di becco, zampe anteriori con "mani" a cinque dita e forse una sorta di armatura costituita da tubercoli posti lungo il dorso. Scoperte per la prima volta nel 1890 dal famoso paleontologo John Bell Hatcher in strati della Lance Formation nel Wyoming, le ossa del tescelosauro rimasero a prendere polvere nei depositi di un museo fino a quando, nel 1913, Charles W. Gilmore della Smithsonian Institution decise di preparare lo scheletro e di descriverlo. Il nome scelto da Gilmore, Thescelosaurus neglectus, significa "meravigliosa lucertola dimenticata", a causa della sorpresa del paleontologo nel trovarsi di fronte a resti tanto ben conservati quanto a lungo "dimenticati". Lo scheletro era articolato, mancante solo del collo e della testa, e Gilmore provvide a descriverlo in una monografia dettagliata un paio di anni dopo. Altri resti simili vennero scoperti tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, anche se non ricevettero molta attenzione, e in questo modo si credette che questo tipo di animali fosse molto raro. Un altro scheletro molto ben conservato fu rinvenuto in Alberta in strati un poco più antichi, e venne descritto da William Parks come una nuova specie, il T. warreni, nel 1926. Ulteriori studi su questo ritrovamento portarono alla conclusione che i resti erano decisamente diversi da quelli rinvenuti da Hatcher, e nel 1937 Charles M. Sternberg lo ridescrisse come Parksosaurus warreni. Nel 1940, lo stesso Sternberg rinvenne un altro scheletro in Alberta e lo chiamò T. edmontonensis, ma dopo la revisione di Peter Galton nel 1974 questo esemplare è ritenuto essere una forma robusta di T. neglectus. Nel 1976, William Morris rinvenne alcune ossa delle zampe di proporzioni decisamente più grandi (l'esemplare intero potrebbe aver raggiunto i 5 metri di lunghezza), e le descrisse come appartenenti a una nuova specie, il T. garbanii. Uno strano teschio particolarmente robusto, invece, venne classificato come T. sp. Nel 1995, però, Peter Galton ritornò sulla questione e descrisse il cranio parziale come Bugenasaura infernalis, e suggerì che il cosiddetto T. garbanii potesse appartenere allo stesso genere (un altro possibile possessore delle misteriose zampe è il pachicefalosauro Stygimoloch). A oggi, è riconosciuta una sola specie il T. neglectus. Spesso il tescelosauro è stato considerato uno stretto parente di Hypsilophodon e di altri piccoli ornitopodi (famiglia ipsilofodontidi), ma la mancanza di studi adeguati riguardanti questa famiglia di dinosauri non permette una classificazione chiara. A causa di alcune caratteristiche inusuali del cranio (i denti premascellari) e delle zampe posteriori (la presenza di quattro dita pienamente sviluppate e, soprattutto, il fatto che il femore è più lungo della tibia, al contrario degli ipsilofodonti e degli animali corridori in generale), il tescelosauro è considerato appartenere a una famiglia a parte, i tescelosauridi (Thescelosauridae), non connessa strettamente con le altre linee di ornitopodi e forse più primitiva persino degli ipsilofodontidi. Gli scienziati odierni, generalmente, ritengono che il Thescelosaurus e Bugenasaura siano strettamente imparentati. Recentemente, uno scheletro conosciuto come "Willo" è stato descritto come possessore di un cuore con quattro camere (Fisher et al., 2000; Russell et al., 2001). Inclusa nell'area del petto, infatti, vi è una grande concrezione la quale, analizzata, ha rivelato quelli che sembrano due ventricoli e un'aorta; questo fatto suggerirebbe che il tescelosauro aveva un cuore dotato di quattro camere. L'interpretazione, se corretta, indicherebbe che questo animale aveva un'alta pressione sanguigna, un possibile segno di endotermia. "Willo" potrebbe anche contenere altri organi interni. Un'altra spiegazione possibile di questa concrezione sarebbe quella di una quantità di "fango" essiccatosi e induritosi in modo decisamente anomalo. In ogni caso, il fatto che sia i coccodrilli che gli uccelli (ovvero i più vicini parenti dei dinosauri) posseggano un cuore dotato di quattro camere, starebbe ad indicare che anche i dominatori del Mesozoico potrebbero aver posseduto una struttura simile. Una recente ricerca (Cleland et al., 2011, Histological, chemical, and morphological reexamination of the "heart" of a small Late Cretaceous Theshelosaurus. Naturwissenschaften) confermerebbe che il "cuore" sia in realtà una concrezione geologica, anche se, rispetto al 2000, gli indizi e le prove che il metabolismo dei dinosauri fosse "aviano" e che il cuore a quattro cavità fosse una caratteristica propria di tutti gli arcosauri si sono moltiplicate. Il tescelosauro sembrerebbe essere stato un animale bipede dalla corporatura robusta, principalmente erbivoro, anche se il suo becco aguzzo e i denti anteriori potrebbero avergli permesso di nutrirsi di piccoli animali. I tescelosauri forse potevano spostarsi su tutte e quattro le zampe, vista la lunghezza degli arti anteriori e l'ampiezza delle "mani", ma questa supposizione è molto incerta. Grandi placche ossee molto sottili sono state ritrovate ai lati delle costole, ma hanno una funzione finora sconosciuta. Simili strutture sono presenti anche nell'iguanodonte Talenkauen. Queste placche sottili del tutto inutili per la difesa (spesse circa tre millimetri) sono forse da mettere in relazione con i "processi uncinati" posseduti dagli uccelli e da molti rettili attuali. Morris, nel 1976, descrisse inoltre alcune strutture difensive simili a placche intorno alla regione del collo di un esemplare, ma questo fatto generalmente non è accettato.
Diffusione
Vissuto nel Cretaceo superiore (tardo Maastrichtiano, circa 65,5 milioni di anni fa) in Nordamerica.
Sinonimi
= Bugenasaura Galton, 1995.
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Data: 10/02/2005
Emissione: Animali preistorici Stato: Grenada |
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